Stazione meteorologica di Casalina - Deruta (PG)
Stazione meteorologica a norma MeteoNetwork - Rete MeteoNetwork - CC-BY 4.0
Dettagli e Webcam
Località: Casalina
Strumentazione: Ecowitt GW-1002
Latitudine: 42.95 N
Longitudine: 12.4 E
Altitudine: 168 mslm
Altezza dal suolo: 800 cm
Schermatura: standard
Tipologia: urbana
Tipo ubicazione: tetto
Ranking mensile:
Ranking annuale:
L’Umbria è una Regione dell’ Italia Centrale situata interamente nelle zone interne non bagnata da alcun mare. Pertanto il clima dell’Umbria risente di accentuati caratteri di continentalità rispetto alle restanti Regioni Centro-Meridionali. La presenza dei rilievi Appenninici inUmbria, ostacola gli influssi del Mar Adriatico, mentre sia pure in forma attenuata il Mar Tirreno riesce a condizionare il clima di parte dell’Umbria Meridionale in particolare l’orvietano e la Valle del Tevere meglio esposte alle correnti da Sud e da Ovest. Le piogge sull’ Umbria si distribuiscono in base all’altitudine ed all’esposizione dei rilievi risultando più abbondanti sul comparto Appenninico. In particolare i Monti Sibillini e le cime più elevate dell’Appennino Umbro-Marchigiano ricevono fino ad oltre 1200-1300 mm di pioggia grazie anche al notevole contributo delle piogge convettive; altrove le piogge oscillano tra 700 e 1000 mm con valori minimi nelle conche interne racchiuse dai rilievi più elevati, dove le piogge annuali stentano a raggiungere i 700 mm. In Inverno la neve cade abbondante sui rilievi più elevati ed abbastanza frequentemente fa la sua comparsa anche a quote basse, sebbene la durata e l’intensità degli episodi è sempre molto breve. L’Estate è la stagione più secca, sebbene sui rilievi una buona percentuale delle piogge annuali cade in questa stagione grazie alla frequenza con cui si verificano i temporali pomeridiani di calore. Le stagioni più piovose sono l’Autunno e la Primavera con una tendenza all’aumento della piovosità invernale nelle aree confinanti con il Viterbese. I venti che soffiano più frequentemente in Umbria provengono in prevalenza dai quadranti occidentali in qualsiasi periodo dell’anno. In Inverno un certo peso lo rivestono anche i venti provenienti da Nord o da Nord-Est che accompagnano le irruzioni fredde apportando neve sui rilievi Appenninici e tempo freddo ma in genere secco sulle aree collinari e nelle conche salvo nei casi di irruzioni particolarmente intense (Burian), quando la neve cade in modo più omogeneo e diffuso su gran parte del territorio. L’Orvietano e la Valle del Tevere sono particolarmente esposti alle correnti di Libeccio e di Scirocco che mitigano il clima e sono responsabili delle principali piogge legate al passaggio delle perturbazioni Atlantiche. In Estate durante le espansioni dell’anticlone Africano le correnti da Sud sono responsabili delle ondate di calore Le temperature sono influenzate dalla continentalità. Le Estati sono calde con valori che superano diffusamente i 30°C e che in corrispondenza delle ondate di calore spesso raggiungono e superano i 35°C, con le vallate e le conche interne che tendono ad essere in assoluto le zone con i picchi termici maggiori. Sulla fascia pedemontana e montana le temperature sono mitigate dall’altitudine che rende sempre freschi i valori notturni, mentre quelli diurni non raggiungono mai punte eccessive; inoltre un ruolo importante lo giocano anche i frequenti temporali che interrompono la calura estiva. In Inverno le temperature sono abbastanza fredde e le gelate non infrequenti sebbene periodi di intenso gelo sono in genere brevi. Soltanto durante le irruzioni artiche continentali le zone Appenniniche possono raggiungere livelli di gelo notevoli con punte di -30°C sulle cime più elevate. Anche in pieno Inverno comunque le perturbazioni Atlantiche causano improvvisi rialzi termici indotti dalle correnti meridionali o occidentali. Le stagioni intermedie presentano un tempo mutevole con notevoli variazioni termiche in relazione alla direzione dei venti, ma sono comunque caratterizzate dalla predominanza di periodi miti con minime sui 10 °C e massime sui 20°C. La flora rispecchia le caratteristiche climatiche della Regione. Le aree collinari sono ampiamente coltivate e favoriscono la coltura della vite, dell’ulivo e degli alberi da frutto oltre a numerosi ortaggi. Per quel che concerne la vegetazione spontanea questa varia in base all’esposizione rispetto ai venti dominanti ed all’altitudine del territorio considerato. Nella Vallata del Tevere, in particolare nella porzione meridionale dove giungono gli influssi del Tirreno predomina la quercia, l’acero campestre, il castagno, la robinia, l’olmo e l’orniello in associazione mista al leccio e all’alloro oltre ad altre essenze aromatiche sempreverdi tipiche della flora Mediterranea. Procedendo verso Est e Nord gli influssi Mediterranei diventano trascurabili e la vegetazione assume caratteri più continentali con la quasi totale assenza di vegetazione sempreverde. All’aumentare della quota sopra i 700-800 m prevalgono gli aceri di monte e i faggi che formano estesi boschi nella montagna Appenninica.